Combattere e vincere le abitudini di tutta una vita non è facile, soprattutto se sei quel tipo di persona che si spaventa di fronte ai cambiamenti, grandi o piccoli che siano. Però ci puoi riuscire, senz’altro, e il risultato, incredibile a dirsi, dipende solo da te, proprio come per tutto quanto il resto, d’altronde.
Attenzione però, quando dico che non è facile non è per intimorirti, non voglio scoraggiarti nel perseguimento del tuo obiettivo di felicità, anzi, tutto il contrario. Sapere che non è facile deve servire (o almeno, spero che sia così) a darti quello stimolo giusto e necessario a far aumentare in te la concentrazione sul tuo percorso, verso la meta, a far aumentare in te la consapevolezza che hai di quello che stai vivendo, di quello che stai provando a fare. È un po’ come nello sport: si può fare attività fisica per distrarsi un po’, per avere qualche tipo di beneficio cardiovascolare, respiratorio, di salute in generale, e poi si può fare sport, concentrati sul fine, concentrati sul mezzo, pronti a superare i propri limiti soffrendo, ma consapevoli.
Perché poi alla fine è sempre di questo che si parla, della consapevolezza delle cose, dal singolo gesto agli obiettivi più grandi, dalle piccole scelte alle grandi decisioni. Non c’è un’alternativa, non si può escludere la consapevolezza dal proprio percorso. La consapevolezza è la radice.
Comunque, tornando al discorso precedente, non intendo dire che non è facile perché di per sé non lo è, intendo dire che non è facile se non sai come fare, se non riesci a liberare la mente dalle solite stupide paure (iniziando a pensare che siano stupide, per esempio), dai soliti stupidi muri costruiti da noi stessi e dalle persone che ci sono sempre state intorno, dalla nostra esperienza di vita.
Per fare questo è necessario aprire la mente, ripulirla, anche solo temporaneamente all’inizio, dallo sporco che si è accumulato in anni di mancate pulizie. È quello che si insegna con la meditazione, con la mindfulness. A non etichettare niente, a non dare giudizi sulle cose, a spostare l’attenzione, a passare da una fase di critica ad una di osservazione. Puri e semplici osservatori muti, silenziosi. Con il fine di riuscire poi ad esserlo non soltanto di quello che ci circonda, ma di noi stessi.
È molto importante questo perché ci porta a capire l’essenza delle cose, che è tutto, ci porta al punto iniziale del mondo, quando niente aveva un nome, quando non c’era differenza tra bello e brutto, tra buono e cattivo, non esistevano etichette, non c’era giudizio sugli istinti, sui desideri di ciascuno. C’era solo la sostanza, la realtà.
Ed è questo che interessa a noi. Se vuoi raggiungere la felicità non puoi avere ostacoli e non puoi avere finzione. La felicità è uno stato così perfetto che basterebbe una virgola fuori posto a farla svanire. È per questo che si lavora (come poi vedremo più avanti in altri articoli) sull’accettazione delle cose, anche di quelle brutte. Proprio perché non puoi cambiare tutto quello che ti circonda a tuo piacimento, diventa fondamentale saper accettare senza etichettare, senza giudicare, spesso senza interiorizzare (che non significa diventare una persona fredda, anzi), anche le cose peggiori, le cose più brutte.
Così la verità potrà prendere finalmente il posto della finzione e sarai libero di vivere davvero, invece di essere costretto a fingere su qualunque cosa, che è quello che, seppur inconsciamente, facciamo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della nostra vita. Devi riuscire a capire che le paure che hai sono solo costruzioni mentali della tua mente, devi riuscire a capire anche e soprattutto che tu non sei la tua mente.
La mente fa parte di te, è vero, ma è influenzata da tutto ciò che ha preceduto il tuo attimo presente, il tuo adesso. E ha paura di tutto quello che sarà il tuo futuro, che in quanto tale non è nemmeno mai esistito. Quello che devi capire è che tu ci sei adesso, non ci sei né prima né dopo, ma solo ed esclusivamente adesso. L’attimo che stai vivendo è quello di adesso. Riuscire ad escludere i pensieri sul passato e le preoccupazioni sul futuro è il fulcro della consapevolezza di cui hai bisogno.
In questi termini, quindi, sarà più facile capire che i muri costruiti non rappresentano la verità delle cose, che le etichette che noi diamo (o peggio ancora, che danno gli altri) non sono la verità delle cose.
Ed è grazie a questo processo interiore che capirai, dunque, che le abitudini di tutta una vita non sono radicate in te, non sono te, ma rappresentano soltanto quello che ti è successo fino ad ora e che non ti ha reso felice, un ostacolo alla tua vita prodotto perlopiù da te stesso, uno sporco da ripulire e non da conservare.
E quindi combatterai.
E quindi vincerai.